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Il mondo del sogno è il mondo della Luna, sorella del Sole, dell'acqua e delle stelle, dei fondali marini e delle oinde dell'oceano aperto....quelle che niente può fermare. Un tuffo nelle nostre acque interiori con l'immaginazaione del corpo e il suo movimento, con i tamburi che rimandano al cuore e alla fluidità. Cercheremo di lasciarci entrare in quello stato fisiologico naturale che ci mette in contatto col nostro Sè. In quello stato come ipnotico che non è nè veglia nè sonno, ma che abbiamo esperito da bambine quando eravamo super concentrate nel gioco e sperimentiamo anche ora spesso senza accorgecene: una focalizzazione del campo di coscienza, meraviglioso potere innato che ci insegna a lasciarci andare.
Viaggiando in questi campi, troveremo forse i mondi invisibili senza spazio nè tempo che ci fanno scoprire parti di noi da risvegliare totalmente personali e abitate da esseri sempre presenti ad accompagnarci e sostenerci.
Ancora una volta assaporiamo ciò che le antiche tradizioni sciamaniche hanno praticato e che ora la fisica quantistica sta riconoscendo all'interno della scienza. Da qualche secolo resa separata dalla spiritualità, ma che ora si sta riunendo aprendo il campo di coscienza dell'umanità.
Come ultimo incontro dedicato al racconto del proprio viaggio in questa vita, Martina ed io ci presenteremo.
Anche se piove mettiamoci nelle condizioni di uscire qualche minuto nella natura ad assaporare la primavera!

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Il mondo del sogno è il mondo della Luna, sorella del Sole, dell'acqua e delle stelle, dei fondali marini e delle onde dell'oceano aperto....quelle che niente può fermare. Un tuffo nelle nostre acque interiori con l'immaginazaione del corpo e il suo movimento, con i tamburi che rimandano al cuore e alla fluidità.
Cercheremo di lasciarci entrare in quello stato fisiologico naturale che ci mette in contatto col nostro Sè, in quello stato come ipnotico che non è nè veglia nè sonno ma che abbiamo esperito da bambine quando eravamo super concentrate nel gioco e sperimentiamo anche ora spesso senza accorgecene: una focalizzazione del campo di coscienza, meraviglioso potere innato che ci insegna a lasciarci andare.
Ancora una volta assaporiamo ciò che le antiche tradizioni sciamaniche hanno praticato e che ora la fisica quantistica sta riconoscendo all'interno della scienza, da qualche secolo resa separata dalla spiritualità ma che ora si sta riunendo aprendo il campo di coscienza dell'umanità.
Come ultimo incontro dedicato al racconto del proprio viaggio in questa vita, Martina ed io ci presenteremo.
Anche se piove mettiamoci nelle condizioni di uscire qualche minuto nella natura ad assaporare la primavera

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Vedremo come le donne del femminile sacro sono Sapienti, perchè la Sapienza è Sentire e permettere all'informazione di raggiungerci nel nostro midollo spinale, la Kundalini che dall'osso sacro ci porta alle antenne nel cielo. Sapienza non significava cultura e dialettica ma Veggenza, cioè saper osservare e leggere la natura e sapere. Andremo a sentire nel bosco, chi a piedi nudi, chi abbracciando nonna Quercia, seminando desideri e inchinandoci alla terra, nella Natura Selvaggia di Artemide, nella natura Interiore di Estia, nella Natura Precisa di Atena, nella natura materna di Demetra, in quella Sponsale di Era, nella Natura filiale e Oscura di Persefone e nella Natura Alchemica di Afrodite/Venere.
Innalzeremo inni e canti a loro dedicati sulle note del canto della dea del Fuoco, giocheremo a costellarle e le immagineremo con i materiali artistici che abbiamo, completandole con la presenza della Pizia, delle Moire, della Sfinge, di Circe, Cassandra, della Amazzoni e delle Sirene.
Ascolteremo altre due storie di vita leggendarie e divine, piene di sfide e di bellezza.

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Scopriremo che sono belle e forti, che agiscono sulla base di ciò che interessa loro rappresentando modelli innati o archetipi capaci di plasmare ma anche trasformare il corso della vita di una donna. Scopriremo che in ogni donna sono potenzialmente presenti tutte le dee anche se a volte sono aspetti che entrano in competizione costringendoci a scegliere quale aspetto esprimere e incarnare in quella fase della vita.
Ci accingeremo ad attualizzare le sette Dee che rappresentano i principali e più comuni modelli archetipici presenti nella donna: Afrodite, la dea Venere dea dell'amore, della fertilità, Demetra la Grande Dea Madre, Era, la sposa di Giove, Regina del cielo; le tre dee fanciulle, figlie della grande dea: Artemide, Atena e Persefone; infine Estia, la crona, la più saggia e anziana, onorata da tutte, che rifugge da ogni potere, rappresenta la componente spirituale di ogni donna. Riconoscerle, introiettarle, connettersi con la loro qualità, ci sostiene nel diventare divine a nostra volta e a conoscerci profondamente permettendo l'espansione dell'essere.
Quella domenica due donne ci racconteranno le loro vita leggendaria.

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DOMENICA 8 DICEMBRE SABATO 7 DICEMBRE dalle dieci alle diciassette, aperto anche alle donne dei passati percorsi, con una pietanza e la scodella della viandante.
Il Risveglio delle Maghe - percorso femminile per donne, figlie, madri, sacerdotesse, druidesse -9 incontri per 9 mesi a Madre Terra LiberaIn questo tempo verso l'inverno, lavoreremo con le Antenate e gli Antenati, amati e non amati per rendere loro grazie nel bene e nel male per quello che ci hanno insegnato aprendoci alle loro parole di saggezza e chiedendo di essere guidate e protette dal loro amore; potendo sperimentare le loro vite quando si intrecciano con le nostre fino alle vite precedenti dove le anime sorelle e amanti tornano. Riconoscendoli e onorandoli, apriremo la linfa rigenerante del nostro albero genalogico che cominceremo a esplorare trovando i loro nomi e generandoli con l'immaginazione, creando un senso di connessione con coloro che ci hanno preceduto e le nostre radici, per orientarci meglio nella vita.
Tutto ciò ci accompagnerà verso il tempo di Yule, la quiete e il silenzio del Solstizio d'inverno: le morti necessarie si sono manifestate e ci prepariamo a entrare nell'intimità del nostro essere connesse con noi stesse, completare il processo di distacco e fare spazio alla rinascita; camminando sole nelle fredde foreste, avvolte nella quiete e nascoste dalle nebbie, ricordiamoci che nel ventre della Madre Terra, il seme del fuoco arde e riposa. Praticheremo il potere del silenzio che nell'inverno spogliato, ci permette di sguscaire fuori da un mondo fatto di suoni, rumori, distrazioni per ritrovare l'equilibrio e nutrire la sacra fiamma che arde nel cuore.
In questa lunga notte guardo dentro il mio cuore e ricordo il canto silenzioso degli alberi spogliAscolteremo la voce della Grande Anziana e dell'Anziano Signore dei Boschi. Nonno Inverno e la Donna Velata sono le antiche forze che incarnano il potere del gelo e del freddo e nella notte del solstizio, la notte più lunga dell'anno, la loro essenza si trasforma nell'essere più giovane e luminoso della tradizione celtica, il Fanciullo Divino, poi rivisitato dalla nascita del Cristo. Chiederemo la guida e il consiglio alla Dea Arianrhod, Signora delle costellazioni della corona boreale trovando il suo castello in alto nel cielo, immerso tra le stelle dell'Altromondo, luogo di mistero e potenza dove la dea, maga iniziatrice, ci pone le sfide per condurci alla consapevolezza del nostro vero potenziale, chiedendoci di affronare le nostre paure.
Stefano Alessi
Evocheremo la Grande Orsa, essenza di questo tempo, animale guida del più grande re della storia celtica, Artù. La sua medicina ci insegna l'introspezione necessaria per l'elaborazione di tutti i vissuti e ci ricorda la saggezza che custodiamo nei nostri silenzi. Infine ci prepareremo al passaggio delle tredici notti sante scendendo in spazi sempre più profondi, un varco magico nel tempo che si apre dopo i tre giorni del Solstizio e ci guida fino alla notte dell'Epifania.
Questa tradizione si ispira a un'antica saga norvegese, il Canto del Sogno, in cui si narra come Olaf Asteson viene iniziato dalle forze naturali durante un magico sogno che ha inizio la sera della vigilia di Natale e che dura ininterrottamente fino all'Epifania; lungo questo viaggio si vivono le vicissitudini che sperimentiamo durante l'incarnazione sulla terra.
Amo il profondo canto dei boschi in inverno un silenzio carico di attese e promesse Una calma così profonda da trasmettere la certezza del fluire eterno della vita
Stefano Alessi